Gioco di guerra, che si svolge in tre luoghi diversi sulla stessa strada, oltre a viaggiare nei dintorni, è un'opera in tre parti. Ispirato all'omonimo gioco di Alice Becker-Ho e Guy Debord e alle proteste del maggio 68, che quest'anno celebrano il loro cinquantesimo anniversario, Game of War affronta i nostri tempi attuali e cosa possiamo fare per le strade questo maggio 50.
Nel gioco da tavolo di Becker-Ho e Debord, due squadre fanno le loro mosse senza vedersi, mentre un osservatore esterno ha una visione d'insieme del gioco.
Si stanno svolgendo tre azioni simultanee, le persone devono definire a quale delle tre azioni prenderanno parte: in una delle due che si svolgono, alle estremità opposte, per strada, gratuitamente e con una capacità illimitata di persone, oppure in un luogo interno che, oltre ad offrire una vista generale sulla strada, offre anche maggiore comodità, esclusività e intimità, ma ha spazi limitati e l'ingresso richiede una donazione di un chilo di cibo, vestiti o equivalenti non deperibili.
Il conflitto tra l’azione diretta e la sua estetizzazione sotto forma di atti performativi non è più una questione nel campo delle arti ed è presente nelle più diverse manifestazioni quotidiane. Di fronte all’estetizzazione della politica e ai limiti di una rappresentazione che tenga conto delle diverse istanze attuali, Jogo da Guerra cerca di far emergere l’immaginazione e l’esperienza di una possibile, o meno, conquista degli spazi di potere.